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EDILIZIA

CIVILE A

MORCOTE.

Il palazzo del Municipio, in Riva da Sant’Antoni, ha una facciata in stile neorinascimentale, realizzato dall’architetto Gugitz nella seconda metà del secolo XIX; elaborate decorazioni pittoriche sulle facciate e all’interno begli arredi coevi eseguiti da Pietro Isella (1827-1887) (rifatte). Ristrutturazione nel 1992 diretta dall’architetto Gianfranco Rossi (nato nel 1927) di Brusino Arsizio.

La casa Tettamanti già Maspoli, nella Strecia da Sant’Antoni, ha una facciata a tre ordini, decorata a finto bugnato e tre fregi, di cui uno con grifoni, del secolo XVI, eseguiti a graffito; decorazione rifatta.


Il palazzo Fedele, già Massari, in Piazzetta della posta, è un edificio poggiante su palafitte, costruito nel secolo XVII da Giuseppe Martinelli forse su disegno di Giorgio Guglielmo Martinelli; presenta balconcini barocchi e una bella ringhiera che orna la scala centrale; due sale hanno soffitti e stucchi barocchi. Al primo piano ha una stanza con bassorilievi in stucco sulle pareti, raffiguranti il Battesimo di Cristo, l’Annunciazione e l’Apparizione della Madonna a Santa Teresa d’Avila eseguiti nel 1796 da un Restelli; imponente camino con lo stemma dei Restelli (?): tutto databile alla seconda metà del secolo XVII.


La bella casa, in Strecia di Ruggia, con finestra tardogotica a sesto ribassato in laterizio a vista, con fregio ad archi intrecciati sotto il davanzale.


La casa Ruggia è un edificio rinascimentale su pianta a L, preceduto da un cortiletto e caratterizzato da un portico a quattro arcate su colonna, raddoppiato al primo piano con pilastri e colonne alternati, del secolo XVI, parzialmente tamponato; nella facciata con finestrella protorinascimentale appaiono resti di decorazione a graffito.

Sulla Riva dal Drèra la Casa Buzzi è una costruzione del secolo XVI su portici, con facciata completamente decorata a graffito con motivi geometrici e fregio a festoni.


La casa Ruggia e Isella sulla facciata reca tracce di figure femminili tra tralci di vite in stile liberty e due tondi con ritratti dipinti da Mario Moglia (1915-1986) di Bedonia e Giuseppe Belloni di Rancate nei primi decenni del secolo XX.

Il palazzo Paleari (ora Franchi) eretto nel 1483 per l’omonima famiglia e trasformato nel 1661, al pianterreno ha portici in muratura a bugnato, in facciata stucchi di Abbondio Paleari (1638-1712) del 1661; quattro frontoni interrotti sulle finestre del piano nobile con busti d’imperatori romani; affresco raffigurante l’Ostensione della Sacra Sindone in cornice a stucco e stemma dei Paleari; vigorose mensole in stucco sono sotto la gronda del tetto. Sul prospetto nord-est: decorazione a graffito a motivo geometrico del secolo XVI.

La “Torre del Capitano”, sulla Riveta da la Tor, è una costruzione caratterizzata dalla muratura in conci di pietra, databile all’inizio del Trecento, ridotta all’altezza delle case che l’affiancano nel secolo XVIII. In facciata: Stretto portale archiacuto, sormontato da affreschi dei secoli XIV e XVI e bifora gotica. Restauro e ristrutturazione dell’architetto Gianfranco Rossi che ne ha svuotato l’interno nel biennio 1991-1992.


La “Villa Matilde”, alla Montada dal sass dal göbb, è una costruzione in stile eclettico edificata dal capomastro Tiravanti e ornata di decorazioni pittoriche a graffito del 1930 circa. La “Villa Foglia”, sulla Riva dei pilastri, è un edificio ispirato al tipo della casa borghese ticinese, realizzata nel 1930 da un Antonini all’interno di un parco.


La casa Chiattone, in località Arbostora, sul Sentée da San Bartolomé, e è una dimora di vacanza progettata nel 1953 da Mario Chiattone per suo fratello Antonio in cui si nota l’ardito accostamento tra il portale barocco reimpiegato e le finestre a nastro con riquadri modanati.


La “Villa Angela”, nella località di Soresello presso Figino, è una residenza signorile in riva al lago, circondata da un parco; costruita tra il 1892 e il 1914 dall’architetto Paolito Somazzi (1873-1914) per la famiglia Somazzi; la grande ricchezza formale si sviluppa a partire da una pianta articolata che si risolve con incastri di volumi con l’aggiunta di altana e torretta, espressione di uno stile storicistico con prevalenza di elementi lombardi.


Una casa borghese reca in facciata una meridiana con un motto in latino. Una casa borghese reca in facciata una graziosa meridiana.

Il “Parco Scherer”, ideato al commerciante di tessili sangallese Herrmann Arthur Scherer (1881-1956) a partire dal 1930 viene terrazzato in posizione panoramica e climatica privilegiata; è caratterizzato da una variegata vegetazione tropicale, subtropicale ed indigena e soprattutto da opere d’arte e padiglioni simboleggianti in miniatura l’architettura delle parti del mondo visitate da Scherer. Dal 1965 è di proprietà del comune di Morcote e aperto al pubblico dal 1973.


Il cimitero monumentale è disposto a gradoni sul pendio e contraddistinto da una folta vegetazione mediterranea; il camposanto risale al 1750 circa; nel 1869 e nel 1878 fu ampliato verso est ed ovest. Tra i numerosi monumenti funerari degni di nota spiccano la cappella di Gaspare e Giuseppe Fossati del 1869, la cappella Paleari di Giuseppe Fossati (1822-1891) del 1872; l’edicola monumentale della famiglia Caccia, opera del 1884 di Augusto Guidini senior (1853-1928), la cappella Gianini di Mario Chiattone (1891-1957) del 1955, la tomba di Carlo Bombieri (1910-1995) con figura in bronzo, opera di Henry Moore.


La scalinata di quattrocentoquattro gradini che conduce alla chiesa parrocchiale fu costruita in due momenti diversi: il troncone dell’antico sentiero alla chiesa fu donato dal mercante Davide Fossati e terminato nel 1732, mentre quello basso fu fatto costruire dal capomastro Giacomo Rossi negli anni 1861-1863. Ai piedi della scalinata una nicchia contiene la statua di G. Rossi; la fontana, le cappelle votive sono abbellite con dipinti murali eseguiti negli anni Quaranta del secolo XX da Pietro Chiesa (1876-1959), Ponziano Togni (1906-1971) e Felice Filippini (1917-1988).

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